mercoledì 30 gennaio 2013

CICLOCROSS - MANUALE DI TECNICA ep n°8 - Come si vince

Purtroppo siamo arrivati all'ultima puntata sul manuale di tecnica nel ciclocross, ormai con tutto l'allenamento che avete fatto sicuramente siete pronti per vincere e nulla vi separa da questo a parte il fatto di sapere come alzare le mani sotto l'arrivo, sembra una cosa semplice ma non lo è... Andiamo ora ad analizzare le varie tecniche:

- In un arrivo in volata dove non è possibile alzare le mani completamente indicarsi per far capire chi è il vincitore


- In caso di vittoria schiacciante alzare entrambe le braccia a circa 45° come per battere il cinque a tutto il pubblico, è consigliato essere coperti di fango dalla testa ai piedi


- Se si è particolarmente estrosi si può festeggiare impennando


- Se oltre ad essere estrosi bisogna far notare lo sguardo lucido si possono anche togliere gli occhiali durante l'impennata


- Se siete nella vostra giornata di grazia e vi sentite forti come non mai potete festeggiare sentendovi MAZINGA 


- Se oltre al ciclocross amate anche l'atletica leggera potete far finta di lanciare un giavellotto


- Invece se amate la musica potete far finta di suonare la batteria 


- Se il freddo vi ha fatto gelare le mani potete anche solo alzare gli indici al cielo


- Oppure se vi sentite spessi come un body builder potete alzare un bilanciere immaginario


- Se non vi aspettavate di vincere invece potete farlo capire a tutti tenendovi il capo e facendo una faccia stupita


- Se avete un'anima teatrale invece potete fare la faccia stravolta senza neanche riuscire ad alzare le braccia


- Se il vostro avversario vi sta particolarmente antipatico potete vincere battendolo di un cm e festeggiare senza scomporvi troppo giusto per fargli capire che vincere contro di lui è come rubare le caramelle ad un bambino


- L'ultima tecnica è quella dell'arrivo alla belga che consiste nell'alzare la bicicletta sopra la vostra testa correndo a piedi per attraversare la linea del traguardo (non so perchè si dice alla belga, l'unico big a cui ho visto farlo è stato Zdenek Stybar che è Ceco)

ovviamente questo qui sotto sono io che cerco di sentirmi un BIG


Come avrete ben capito questo post è puramente ironico, di certo non devo insegnarvi io come esultare ma volevo solamente cogliere l'occasione per ringraziarvi di avermi seguito durante l'inverno e spero che continuiate a leggere il mio blog per il resto dell'anno.

A presto

JU

lunedì 28 gennaio 2013

Voglia di nuovo - Gara di Torino parco Colletta

Dopo i campionati italiani non andati come volevo ho deciso di cambiare un po' aria per una gara, ero stufo di sfidarmi sempre con i soliti  noti e così ho deciso di portare i colori dello JU Team a correre a Torino città...

Prima uscita con il novo body da campione regionale, so che non posso sfigurare, il percorso sembra facile data la totale assenza di asperità ma nasconde una grossa insidia, il fondo sconnesso come non ne avevo mai visti, non si riesce mai a spingere bene e la schiena sicuramente ci farà soffrire...

Qui si parte tutti assieme, cadetti, junior, senior e veterani, non parto benissimo ma al primo rettilineo do un' accelerata portandomi in terza posizione, Favaro il primo assoluto e dei senior va e nessuno lo vedrà più fino all'arrivo, io mi metto dietro al primo dei veterani che corre con una MTB da 29", evidentemente smorza molto le sconnessioni e dopo due giri mi manda in affanno totale e sono costretto a cedere.

Dopo mezzo giro mi viene a prendere il secondo dei veterani, mi metto dietro e stringo i denti, finalmente riesco a recuperare lo sforzo e posso concentrarmi di nuovo al massimo. In una curva entro deciso, lo sorpasso e comincio a rilanciare curva dopo curva, in un giro guadagno circa 10 secondi ma poi non riesco a metterne altri tra noi due.

Mancano ancora venti minuti ed anche grazie al tifo del Daddy riesco a non cedere mai andando addirittura a forzare il ritmo durante l'ultimo giro, riesco così a conquistare un bellissimo terzo posto assoluto e primo di categoria.

Grande anche l'amico LOCA che conqista il quinto posto assoluto e terzo di categoria, un vero carro armato delle due ruote per costanza e potenza...

Beviamo n thé caldo, mangiamo una fettazza di torta poi premiazioni e tutti a casa

Un doveroso applauso agli organizzatori che hanno organizzato davvero una bella gara, forse l'unico appunto è che non erano presenti ostacoli (anche se posso immaginare il motivo, condoglianze a tutto il team) ma sono sicuro che la prossima volta li metteranno.

JU

Grazie a Juan Redruello per le foto






mercoledì 23 gennaio 2013

CICLOCROSS - MANUALE DI TECNICA ep n°7 - Il bunny hop

Dato che ormai siete tutti esperti e belli presi per il ciclocross si può parlare anche dell'ultima tecnica per oltrepassare gli ostacoli: Il BUNNY HOP letteralmente il salto del coniglio...

Questa tecnica vi permetterà di saltare gli ostacoli senza dover scendere dalla vostra bicicletta.

Questa tecnica richiede un'elevata attenzione in quanto può essere pericolosa se non viene eseguita correttamente, io stesso la sto ancora sperimentando ed affinando in allenamento, in gara ancora non mi fido.

Ora c'è da fare una piccola distinzione, c'è chi salta gli ostacoli a ruote pari semplicemente eseguendo un salto con i pedali agganciati e tirando con braccia e gambe, questo non è il bunny hop che al contrario è una tecnica di quasi solo movimento di braccia. A mio modo di vedere saltare a ruote pari è molto più pericoloso in quanto un pedale che si sgancia o una valutazione errata della misura dell'asse possono provocare n bel capitombolo.

Ma passiamo alla pratica, innanzitutto cominciate con ostacoli bassi e possibilmente non fissi così anche in caso di errore non andrete a sbattere il muso per terra.

1- Arrivate con una buona velocità vicino agli ostacoli tenendo il manubrio o sulle leve dei freni o sulla parte orizzontale

2- Portate il peso indietro e tirate il manubrio verso l'alto (alzate il sedere dalla sella)

3-  Se non riuscite ad alzare abbastanza la ruota imprimete una piccola pressione sul pedale come per impennare

4- Quando state scavalcando l'ostacolo con la ruota posteriore girate i polsi verso il basso e spingete in giù il manubrio, questo farà alzare la ruota posteriore

5- Se non riuscite ad alzare bene la ruota posteriore potete tirare leggermente con le gambe per accentuare la parabola scritta dalla vostra bicicletta durante il salto

6- Durante l'atterraggio mantenete il peso indietro in quanto toccherà per prima la ruota anteriore e se il vostro peso sarà troppo in avanti rischierete di ribaltarvi in quella direzione.

Ora potete rilanciare con tutta la vostra forza :-D

Ovviamente così è come faccio io e sicuramente commetto ancora qualche errore,  quindi se volete provare siate consapevoli che qualche caduta succederà sicuramente e non ritenetemi responsabile di questo :-P





Qui sotto trovate anche un bel video (in inglese) su come eseguire alla perfezione questa tecnica


Buoni allenamenti

JU


martedì 22 gennaio 2013

Sottotono - Campionato italiano ciclocross Borgo d' Ale

Il grande evento è arrivato, sarà una gara dura, la neve caduta il giorno precedente ha fatto si che il percorso sia diventato veramente belgium, fango a volontà a ricoprire un terreno duro e scivoloso come una saponetta.

A difendere i colori dello  JU Team saremo io e lo JU Cancellara, entrambi nella partenza delle 14:30.
Vengo sorteggiato in prima fila, conto alla rovescia interminabile, fischio del giudice e VIAAAA. Sparata di 2/300 metri e mi infilo in testa alla prima curva, non mi sento benissimo, la bronchite rimediata in settimana ancora mi da noia ma ce la metterò sicuramente tutta.
Arriviamo nel tratto guidato che sono ancora in testa ma subito mi accorgo di aver sbagliato completamente la pressione delle gomme, troppo dure, nonostante a me piaccia guidare scivolando così è un po' troppo e non riesco ad esprimermi a dovere.
Sulle gobbe perdo un paio di posizioni ma siamo comunque tutti in fila indiana, sulla seconda salitella invece cominciamo a prendere qualche secondo tra uno e l'altro.

Sono in quinta posizione, vedo gli altri davanti ma non riesco a raggiungerli, do tutto nei tre giri seguenti ma questo non serve, loro se ne vanno e da dietro sopraggiunge un veneto, facciamo tre giri assieme ma io sono in riserva, spingo a fondo sostenuto più dal fisico dei tanti amici che mi tifano piuttosto che dalle mie gambe. Purtroppo anche lui mi stacca.
Mancano due giri e la spia della riserva ormai è bella luminosa, cerco di difendermi da chi mi segue e per fortuna  la bandiera a scacchi arriva in tempo per farmi tagliare il traguardo in sesta posizione, non sono soddisfatto ma si sà, nello sport bisogna anche saper perdere.

Lo JU Cancellara invece si difende con un onorevolissimo 22° posto... Bravo

Andiamo alle premiazioni dove ci aspetta un ristoro sontuoso (talmente ricco e goloso che alla sera non ho nemmeno cenato), prendiamo il nostro sacchettone e via verso Novara.

Questa volta i complimenti a chi ha organizzato sono più che doverosi, una gara davvero ottimamente organizzata con un percorso davvero all'altezza di un campionato nazionale...bravissimi.

Un grazie al Daddy ed allo JU Ullrich che si sono presi un pacco di freddo per farmi assistenza ed un grazie a chi si è sgolato per tifarmi.

Alla prossima

JU

QUI trovate tantissime foto della nostra gara scattate dal bravissimo Giorgio Vianini.



giovedì 17 gennaio 2013

CICLOCROSS - MANUALE DI TECNICA ep n°6 - I TERRENI INSIDIOSI

Nel ciclocross si incontrano tanti tipi di terreni su cui correre, alcuni più di altri sono particolarmente insidiosi e necessitano di una guida diversa rispetto a quella a cui siamo abituati e che abbiamo imparato nelle lezioni precedenti

Andiamo ora ad analizzarli:

ASFALTO: Non sto scherzando, l'asfalto nel cross è molto pericoloso, pensate alle vostre belle gomme tassellate sporche di fango, sicuramente non offrono un'aderenza notevole. Per evitare spiacevoli inconvenienti bisogna cercare di effettuare delle traiettorie il più rotonde possibili per non avere mai un angolo di piega particolarmente elevato impedendo così alle nostre gomme di scivolare.


SABBIA: In alcuni cross è previsto un tratto di sabbia, nella maggior parte dei casi è rettilineo ma non illudetevi è davvero difficile guidare qui sopra. Quello che conta è la decisione, non fatevi assolutamente intimorire ed entrateci a spron battuto, il sedere non dovrà mai appoggiare sulla sella ma dovrà stare distanziato di 3-4 cm da essa, questo per caricare l'anteriore in modo da "tagliare la sabbia" ed evitare impuntamenti che vi faranno trovare a terra e per lasciare libero il posteriore di adattarsi al terreno. Altrettanto importante è il NON volere dominare la bicicletta ma assecondarla, se lei entra in un solco non forzatela ad uscirne ma seguitene i movimenti controbilanciando con il vostro corpo. Rispettate le sue decisioni e non vi disarcionerà.

Integro copiando e incollando quanto scrittomi da un esperto amatore che ha corso anche molte gare in Belgio, leggete bene che lui si che ha esperienza da vendere:

UMMMM!!!!!...sulla sabbia non sono d'accordo,ho un po' di esperienza direttamente nella "tana del lupo" e secondo me bisogna entrare decisi con rapporti non troppo agili,il sedere occuperà la parte estremamente posteriore della sella e il manubrio non va assolutamente caricato,anzi meglio alleggerire il peso e non stringere troppo la presa,il rapporto duro ci consentirà una pedalata quasi tipo SFR,cioè un piede tire e l'altro spinge e se non si riesce a tertminare il tratto in sella isogna essere pronti a scendere al volo prima di impuntarsi e cadere....


FANGO SEGNATO: Quando il fango è molto molle e si sprofonda nel terreno spesso si creano dei solchi soprattutto nelle discese e nelle curve più impegnative. Anche qui come sulla sabbia cercate di non dominare la vostra bicicletta ma di accompagnarla dolcemente, movimenti troppo perentori non saranno sicuramente graditi da lei.


GHIAIA: La ghiaia è veramente bastarda, rotola su se stessa e dà la sensazione che manchi il terreno sotto le ruote. E' particolarmente pericolosa nelle transizioni (es: prato --> ghiaia) in quanto l'aderenza cambia di colpo ed in modo radicale, quindi per evitare di grattuggiarvi a terra cercate di guidare in maniera rotonda ed entrare sul tratto ghiaioso a curva quasi terminata anticipando la svolta (come spiegato nell' EPISODIO N° 4).

NEVE & GHIACCIO: Qui bisogna affidarsi al dio del tassello, bisogna frenare sempre e comunque dolcemente per evitare intraversamenti del posteriore o chiusure dell'anteriore ed ovviamente fare curve perfettamente rotonde per evitare di piegare troppo evitando così scivolate irrecuperabili.


In generale quando la situazione del terreno è straordinaria, difficile ed estremamente scivolosa cercate di guidare e frenare dolcemente senza mai imporvi troppo sulla bici ma al contrario assecondarla, dovete avere polso solo nel momento di decidere cosa fare e come farlo senza aver paura di sbagliare perché proprio se avrete paura sbaglierete

A presto

JU

mercoledì 16 gennaio 2013

CICLOCROSS - MANUALE DI TECNICA

Cari amici lettori, mi scuso ma a causa di problemi tecnici pubblicherò domani larticolo della rubrica settimanale LA TECNICA NEL CICLOCROSS: Si parlerà di terreni insidiosi.

A Domani

lunedì 14 gennaio 2013

Campione - Campionato regionale ciclocross Cigliano

E' una stagione intera che penso a questa gara, non lo nascondo mi sono preparato solo ed esclusivamente per lottare per la conquista della tanto agognata maglia a strisce gialla e blu, quella da campione regionale piemontese.

Io ed il Daddy, ancora infortunato alla caviglia, arriviamo presto a Cigliano, scarichiamo le bici e le ruote, controllo le pressioni delle gomme e vado ad iscrivermi. La tensione è alta, ma faccio finta di non curarmene, salto sulla bici e vado a fare qualche giro di prova.
Il percorso mi lascia piacevolmente stupito, devo dire che gli organizzatori non potevano fare di meglio con quello che avevano a disposizione, tracciato veloce con un bel tratto da spingere seguito da un bel fettucciato impegnativo per via di alcuni tagli nel terreno che esalta le mie doti di guida e poi ancora un bel tratto veloce spezzato da curve lente.

E' ora di partire, proprio sulla linea di partenza però mi ricordo che gli zuccheri sono rimasti in macchina, amen, non c'è più tempo per prenderli. Partenza come al solito a tuono, sono in seconda posizione ma la gamba è tonica e decido di attaccare da subito, al secondo rettilineo passo in testa, rilancio e mi butto nel fettucciato, due o tre curve a tutta e poi mi rilasso. Arriviamo sulla prima serie di assi tutti in fila indiana, decido di forzare ancora e in breve riesco a guadagnare una decina di secondi, i giri successivi saranno una lotta a distanza tra me e l'amico Sarto ma piano piano mantenendo sempre il ritmo costante (per una volta davvero indiavolato) riesco a distanziarlo di qualche secondo ogni giro. Sotto lo stimolo del Daddy, che come un vero Team manager belga mi ragguaglia sui distacchi e incita, arrivo all'ultimo giro con poco più di un minuto di vantaggio, così posso godermi un bellissimo arrivo alla belga tra gli applausi del pubblico.
E' stata un' emozione davvero forte, una vittoria sognata per tutta la stagione e conquistata di forza, sono al settimo cielo.

Mega premiazioni con maglie da campione regionale e ricchi premi e poi via a casa con un bel sorriso a 32 denti stampato in faccia.
Ora però bisogna recuperare la concentrazione perchè domenica prossima si corre per il tricolore.

Sento il dovere di ringraziare delle persone, innanzitutto il Daddy che da sempre mi fa da meccanico, team manager, compagno di allenamento, amico, nemico (si perchè quando litighiamo lo facciamo sul serio), autista e tutto quello che un papà sa fare, la JU Tata che mi sopporta quando mi lamento perchè non vado come voglio, che mi aspetta fino a tardi perchè sono a gareggiare o ad allenarmi e tifa sempre per me,la mamma che strofina via il fango per tutta la sera dopo ogni gara, la BELLA che mi fa camminare come un matto, cicli FRUGERI e cicli CHIODINI per le riparazioni al volo della bicicletta, tutti i miei avversari che mi hanno dato gli stimoli necessari per migliorare e tutti gli amici che mi hanno sempre tifato.

GRAZIE DAVVERO

JU






mercoledì 9 gennaio 2013

CICLOCROSS - MANUALE DI TECNICA ep n°5 - LA DISCESA

Si sa quando si arriva in cima ad una salita si è sempre contenti, anche perché in discesa di solito ci si riposa, nel cross non è così.

Di solito le discese sono corte ripide ed impegnative dal punto di vista mentale e tecnico, quindi di riposare proprio non se ne parla.

Io ho cambiato il mio stile di guida in discesa nell'ultimo anno, osservando i professionisti ho capito che come facevo io andava bene però non era il modo migliore.

Ma partiamo con la "lezione":

Innanzitutto bisogna parlare anche qui di distribuzione dei pesi, quando affrontate una discesa alzatevi dal sellino e distendete le braccia in modo da portare il vostro peso verso il posteriore, questo vi permetterà di controbilanciare la pendenza del terreno e soprattutto di non ribaltarvi oltre a lasciare libera la ruota anteriore  di galleggiare sulle sconnessioni, se invece il peso dovesse essere troppo sull'anteriore si rischierebbe di far impuntare la ruota.
Ricordatevi più la pendenza è accentata e più dovrete portare il peso indietro, anche pendenze e dislivelli estremi possono essere affrontati agevolmente.


Per non soffrire con la schiena ed assorbire al meglio le asperità del tracciato dovrete fare molta attenzione alla posizione delle vostre braccia, quindi in qualsiasi modo andrete ad impugnare il manubrio dovrete tenere il vostro braccio ad L di modo che il complesso spalla-braccio-gomito-avambraccio-polso possano fare da ammortizzatori naturali.

Se al contrario starete rigidi con le braccio troppo tese ogni minima vibrazione sarà trasmessa dalle mani fino alle spalle per poi andare a scaricarsi su collo e schiena ed in pochi giri questi vi faranno male impedendovi di dare tutto il vostro meglio.

Ora veniamo alle due differenti posizioni delle mani:
Premetto che anche questa cosa è molto personale e quindi dovrete provare più e più volte per capire quale si adatta meglio a voi, al vostro stile di guida ed alle vostre sensazioni.

1) MANI SULLE LEVE
Anche io fino allo scorso anno durante le discese tenevo le mani sulle leve dei freni, la posizione permette di avere una visuale più alta (che si traduce in migliore visualizzazione delle traiettorie) ed una posizione della schiena più comoda ma di contro, la presa non è salda e soprattutto in caso di bagnato e forti colpi le mani potrebbero scivolare facendo perdere la presa del manubrio e la frenata non sarà perfettamente modulabile e poco potente.



2) MANI IN PRESA BASSA
E' la tipologia di impugnatura che utilizzo da quest'anno e devo ammettere che all'inizio è stata difficile da digerire, si ha una sensazione strana perché si è più allungati e si ha la percezione di sentire ogni asperità del terreno tra le mani, anche la frenata sarà di gran lunga più potente e decisa quindi all'inizio potrete non trovarvi a vostro agio.
I pregi di impugnare il manubrio in questa posizione comprendono innanzitutto l'abbassamento del baricentro dell'insieme ciclista + bicicletta rendendo il tutto più stabile, lo spostamento del baricentro inoltre vi permetterà di cambiare traiettoria più velocemente e di essere più precisi nell'impostarla.
Non da trascurare è il fatto che le mani non possono scappare in avanti in nessun modo quindi il manubrio sarà molto più saldo tra le vostre mani.
Anche la frenata come già detto sarà più potente e modulabile quindi sarà necessario fare un po' di prove prima di affrontare una bella discesa a tutta.

(grazie Francy per esserti prestato per la foto...però piega un po' di più le braccia :-P)

Buon allenamento

JU

martedì 8 gennaio 2013

Il cross della Befana - Gara di Mercurago

Anche oggi siamo in tre JU Team alla partenza, tutti giovanotti, io lo Ju Indurain e lo Ju Cancellara.

Il percorso è leggermente cambiato dallo scorso anno, mi piace di più così, se non fosse per quell'ultimo tratto di suolo lunare che abbiamo attraversato più volte...davvero rischioso per l'integrità dei nostri pneumatici.

Alle 14:30 siamo allineati con i muscoli che fremono per sfogarsi, parto bene, passo la prima salitella in testa ma Andrea sulla salita più lunga si esibisce in un numero da vero fori classe scalandola in bici, io invece carico il mezzo a spalla e via a piedi. La Nemesi mi passa dopo poco ma io non mollo, alla fine del giro però lui si stende a terra scivolando su un tratto molto insidioso. Provo a forzare ma lui oggi è davvero in forma, mi passa ancora e poi per colpa di un concorrente che non mi lascia strada in modo veloce perdo cinque sei secondi che non riesco più a recuperare, anzi, per chiudere forzo e vado fuori giri e lo perdo del tutto, ora c'è da difendersi da Mattia che sta rinvenendo da dietro.
n paio di giri a fuoco e vado a prendere due veterani davanti a me, il mitico LOCA e il ragazzaccio Agostinone, li passo a tuono ma mi si attaccano dietro, Ago in trans agonistica mi continua a punzecchiare per farmi aumentare il ritmo, dopo un paio di giri lo lascio passare e lo rivedrò all arrivo, Mattia invece sembra aver ceduto, alla fine porto a casa un bel terzo posto di categoria così come lo Ju Indurain, lo Ju Cancellara invece è costretto al ritiro per una foratura ad inizio corsa... Si rifarà sicuramente...

Grandissima premiazione e tutti a casa con il sacchettone pieno ed anche la pancia perchè il ristoro a base di Palzola, patatine e vin brulé era davvero sontuoso.

JU

grazie come sempre a Giorgio Vianini per le foto






lunedì 7 gennaio 2013

BEHIND THE BARRIERS

Cliccando sul link qui sotto segnalatomi da un caro amico potrete vedere una bellissima serie di video che ritraggono JEREMY POWERS il campione americano di ciclocross e la sua squadra durante la stagione di corse, la loro vita prima durante e dopo le gare...


www.behindthebarriers.com

buona visione


mercoledì 2 gennaio 2013

CICLOCROSS - MANUALE DI TECNICA ep n°4 - Come affrontare in modo efficace e sicuro le curve

Per prima cosa va detto che ognuno ha la sua tecnica di guida e quindi questa lezione vuole essere soltanto un' infarinatura per poi perfezionarsi nel tempo provando e riprovando a curvare nel miglior modo possibile.

Nel ciclocross oltre alla forza fisica dell'atleta è molto importante il saper guidare in modo sicuro (per evitare cadute che farebbero perdere tempo), efficace (per perdere poca velocità e spendere meno nel rilancio) e velocemente (per superare le curve alla massima velocità).

Ci sono cinque piccole regole da mettere in pratica per fare tutto ciò:

1) GUARDARE DOVE SI VUOLE ANDARE:

Concentratevi su quello che deve ancora arrivare non su quello che sta sotto ai vostri pneumatici, le vostre ruote andranno dove puntate gli occhi, quindi guardate sempre avanti girando anche la testa verso la curva che state per affrontare. Se invece guardate in basso a poca distanza dalla vostra ruota rischiate di non arrivare pronti alla curva.
Anche nelle chicane dovete precedere con il movimento della testa quello delle vostre braccia. Prendiamo ad esempio una curva ad S con la prima a sinistra e la seconda a destra, mentre state curvando a sinistra quando vi trovate a circa metà della curva cominciate a puntare con la testa e con lo sguardo alla curva successiva girando la testa a destra, le vostre braccia automaticamente vi porteranno nel punto che avete guardato.



2) CERCARE SEMPRE L' ADERENZA MIGLIORE:

Spesso con il passare dei giri in gara l'aderenza cambia, cercate di impostare una traiettoria che vi permetta di impostare la curva in modo da avere sempre l'aderenza migliore per tutto l'arco della curva.
Il classico esempio può essere quello di un terreno duro coperto da erba in condizioni umide, cercate di prendere sempre l'erba e non trovarvi al massimo angolo di piega in una zona dura (quindi dove l'erba è schiacciata o mancante) che offre sicuramente un'aderenza minore. Per migliorare l'aderenza si possono sgonfiare gli pneumatici ma attenzione perchè più sono sgonfi e più alta è la probabilità di forare.

3) BILANCIARE IL PESO CORRETTAMENTE

Questa è una delle regole fondamentali, quando siete ancora nella fase di impostazione della curva cercate di caricare maggiormente la parte anteriore della bicicletta di modo da non perdere aderenza con annessa chiusura dello sterzo in fase di frenata, una volta lasciati freni portate il peso indietro di modo da lasciar scorrere liberamente l'anteriore nel punto in cui l'angolo di piega è massimo e poter così spingere con una trazione ottimale in uscita di curva.

4) PEDALARE SEMPRE

Sempre o comunque il più possibile, questo renderà la bicicletta molto più stabile e vi permetterà di recuperare anche gli errori più importanti come scivolate del posteriore o perdite di aderenza dell'anteriore, in pratica dovete pensare di essere un pilota su una macchina da Rally che anziché frenare quando è in difficoltà accelera.
Il continuare a pedalare inoltre vi permetterà di rilanciare partendo da una velocità più alta e di conseguenza spenderete molte meno energie.

5) USCIRE DALLE CURVE FORTE

Come già detto questo serve innanzitutto ad ottenere una velocità di crociera elevata, a staccare i nostri avversari e spendere meno energie.
Ma come si fa? Semplicemente cercando di non fare curve perfettamente simmetriche in quanto la velocità di ingresso e di uscita sarà molto simile.
Bisogna cercare di spostare il punto di corda a fine curva di modo che sarete già dritti per poter spingere al 100%

A parole è difficile da spiegare (e io non sono un granché come professore), spero che con lo schema qui sotto riusciate a chiarirvi meglio le idee



- La linea blu è una curva perfettamente simmetrica secondo me da evitare nella maggioranza dei casi

- La linea rossa è quella che favorisce l'uscita, vi permette di usare i freni più dolcemente delle altre due e mantenere una velocità media di percorrenza più alta rispetto alla blu e più costante rispetto alla nera (leggi meno energie per rilanciare)

- La linea nera invece è la traiettoria che potete usare per sorpassare, vi permette di frenare più forte e in profondità nella curva, anticipa la traiettoria dell'avversario impedendogli di girare per primo ma di contro vi farà trovare quasi fermi in uscita di curva per cui dovrete spingere veramente forte per non farvi sorpassare di nuovo.

Ovviamente nella realtà bastano pochi centimetri di differenza tra una traiettoria e l'altra per sentire gli effetti, qui sono state disegnate in modo da enfatizzare le differenze.

Buone prove

JU